Non sarà una sorpresa per nessuno leggere che l'Italia, per quel che riguarda le politiche ambientali, non sia esattamente in prima linea. Però ci arriviamo, ci arriviamo anche noi.
è notizia recentissima, infatti, che finalmente anche nei nostri tribunali abbiano condannato una ditta per greenwashing, stabilendo così una linea da tenere nella pubblicità. Ma cosa significa?

Iniziamo ad affrontare il significato delle singole parole, ovviamente in inglese perché ormai se non si mastica un po' di english si è out e poi la queen non ci dice "hello" all'ora del tea.
Greenwashing è quell'utilizzo della sostenibilità ambientale solo per scopi pubblicitari. Insomma, quando ditte e marchi si vantano sfacciatamente di essere ecologici, godendosi i pregi in termini di prestigio e guadagni, senza effettivamente meritarselo. Non si parla solo di conclamate bugie, ma spesso ci sono distorsioni o eccezionali quantità di aria fritta. Sarebbe bello scrivere che si tratta di una pratica nuova, ma in realtà è dagli anni 90 che viene fatto - seppur ultimamente si sia espanso a macchia d'olio.

Queste esagerazioni o inesattezze, sbandierate come fossero la soluzione ai mali del mondo, vengono chiamate green claim. "Amica dell'ambiente", "meno emissioni", "filiera sostenibile" non sono parole che dovrebbero poter essere dette a caso: queste affermazioni dovrebbero essere specifiche ("amica dell'ambiente" perché?) misurabili (meno emissioni quanto? e rispetto a cosa?) e controllabili (filiera sostenibile come?).
Come dicevamo all'inizio dell'articolo, finalmente anche la giuridisdizione italiana si sta mettendo in pari, condannando questo abuso del marketing, che è un vero e proprio tradimento della fiducia e della coscienza ecologica delle persone. La prima ditta a subire il martelletto della condanna è stata un'azienda di tessili a cavallo tra il 2021 ed il 2022.

Auspicabilmente sarà la prima fra molti, perché secondo un'indagine preliminare fatta contestualmente a quell'investigazione, più della metà delle ditte con velleità ecologiste ha qualche affermazione inesatta o non verificabile fra le sue politiche.
Per comodità, ecco l'elenco dei 7 aspetti da controllare quando si legge una qualche pretesa di ecologia da parte di aziende e organizzazioni:

slittamento nascosto: quando si dichiara l'eco sostenibilità di uin prodotto basandosi solo su un aspetto e tralasciando completamente gli altri. Ad esempio se per usare plastica riciclata per il packaging si decuplicano le emissioni, non si sta andando da nessuna parte.
mancanza di prove: direi che si spiega da solo. Chiunque può dire tutto, ma serve poter dimostrare quel che si dice.
vaghezza: indicazioni così generiche che possono voler dire tutto ed il contrario di tutto, ma poste in maniera da far interpretare al meglio.
falsa etichetta: applicare certificazioni o etichette fasulle o contraffatte a prodotti che non si sono meritati quella classificazione.
irrilevanza: sottolineatura talvolta anche veemente di informazioni che in realtà non sono utili al giudizio, ma confondono le acque o allungano le liste.
minore dei mali: quando si parla dei pregi di quello specifico prodotto rispetto ai suoi consimili, seppure in generale l'intera categoria non sia ecosostenibile. Per esempio una versione usa e getta di qualcosa che può essere lavabile e riutilizzabile: può essere meglio quello prodotto con attenzione agli sprechi, ma non sarà comunque mai più sostenibile rispetto ad altre scelte.
falsità: pura e semplice bugia.

Queste caratteristiche, però, pongono l'utilizzatore un po' in difficoltà. Come può una persona qualunque, seppur attento ed informato, valutare questi aspetti? Ad ogni singolo acquisto, poi!
A questo, fortunatamente, vengono in soccorso le certificazioni. Fortunatamente, c'è chi questi controlli li fa di mestiere, con attenzione e rigidità. Ma questo apre un nuovo, immenso discorso che andremo ad affrontare in un nuovo articolo, perché anche fra il ventaglio delle varie certificazioni ci sono zone grigie, imprecisioni e confusione.

Noi dell'Eco di Guppy, nel nostro piccolo, abbiamo fatto del nostro meglio per selezionare solo prodotti di cui siamo certi, di ditte oneste e di qualità. Abbiamo preferito infatti scegliere pochi fornitori, ma per cui ci sentiamo di garantire. Anche noi stiamo imparando: nel tempo alcune potrebbero aggiungersi ed altre potrebbero salutarci, ma possiamo garantirvi che in questa selezione ci abbiamo messo il nostro cuore di pesciolino.

Articolo scritto da Gloria Pignocco

Sono Gloria (l'Altra), ho 33 anni e nella mia vita ho avuto la fortuna di studiare un po' di questo ed un po' di quello, spaziando dall'erboristeria all'infermieristica. Questo mi ha reso esperta di poco, ma curiosa di tutto. L'amore per i viaggi e per la comunione con la natura mi hanno spinto a cercare di approcciarmi in modo un po' più attento e consapevole all'impatto che abbiamo su questa terra come genere umano. Il fatto di essere fondamentalmente una scemotta con un senso dell'umorismo da dodicenne fa il resto.

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