Quando si leggono i giornali o si accende la TV è facile farsi prendere dallo sconforto: ormai è macroscopico e sin troppo sbandierato il fatto che l'attuale modello di crescita economica costituisce un pericolo per la vita e la sopravvivenza dell’umanità. I problemi dell’ambiente hanno assunto proporzioni planetarie e stiamo mettendo a repentaglio le nostre risorse di vita. Inoltre, l'ironia della situazione risiede anche nel fatto che benché nei paesi industrializzati il prodotto interno lordo continui a salire, sta calando il benessere reale: ci siamo sottratti agli elementi della natura, al lavoro manuale ed agli obblighi sociali, per poi soccombere al traffico, alle montagne di rifiuti, allo stress, all’isolamento sociale e alla violenza. Il nostro eccesso di consumo seppellisce i nostri desideri, le nostre fantasie e le nostre facoltà intellettuali.

Contro questa situazione ecco ergersi, in varie forme e varie voci, le insegne di chi promette o indica la strada per un futuro diverso, grazie all'ambientalismo e all'ecologia.

Ecologia. Parola usatissima, fortunatamente ogni anno di più. A volte usata a proposito, a volte abusata, ma ormai ognuno di noi la incontra dieci, venti, trenta volte al giorno. Ma sappiamo davvero cosa significa?

Quando si parla di ecologia, di solito si pensa alla sostenibilità, a come comportarsi per aiutare l'ambiente. Viene in mente il colore verde. Viene in mente il riciclo. Viene in mente lo spegnere le luci e il raccogliere i mozziconi da terra.

Tutti pensieri stupendi, ma sapete che in realtà ecologia ha un significato più ampio? In realtà, il termine Ecologia indica il rapporto fra gli esseri viventi ed il loro ambiente circostante, con cui si intende sia l’insieme degli altri esseri viventi con i quali un organismo interagisce sia l’insieme dei fattori fisici, chimici, geografici.

Quindi si parla di coesistenza, di equilibri, di esistenza, ma non solo dell'essere umano! Ogni essere vivente ha in sé quell'istinto che gli dice di essere una parte del tutto, di essere collegato alle creature e al mondo che lo circonda. Anche l'essere umano.

Nel profondo, ognuno di noi sa che quando un nostro comportamento lede all'ambiente, ogni volta che lasciamo una piccola ferita sul pianeta è come se la lasciassimo in quell'istinto ecologico accoccolato dentro di noi. Ma al contrario quando facciamo qualcosa di buono, ecco arrivare quel piccolo brivido caldo della soddisfazione ed un'aumentata sicurezza di sé e del proprio futuro. Una volta essere rispettosi dell'ambiente spesso coincideva con profondi sacrifici, con scomodità feroci, con la fatica e la costanza di stare dietro a cento dettagli sapendo che ognuno di loro ci chiedeva di dover adattare il nostro comportamento ad una società che avrebbe accolto con scetticismo e poca grazia gli sforzi compiuti.

C'erano poche alternative, pochi studi, poche soluzioni facili, poche evidenze. Bisognava muoversi a buonsenso in argomenti molto complicati, giacché non sempre la cosa più ovvia ed istintiva coincide con la migliore.
I pionieri dell'ambientalismo e dell'ecologia hanno dovuto faticare, a volte combattendo con forza per questioni che si sono rivelate inesatte, altre volte riuscendo invece a fare aprire gli occhi all'opinione pubblica su mancanze enormi.

Nel bene e nel male, queste persone hanno inaugurato una nuova Era. Un'Era di cambiamento, in cui gli strumenti e le nozioni per diminuire sensibilmente l'impronta verde della nostra economia ci sono. A macchia d'olio (ironicamente), limitazioni e certificazioni hanno iniziato ad apparire per impedire a ditte e fabbriche di avvelenare cieli, suolo e acque, materiali pericolosi sono stati ritirati e varie politiche economiche sono state messe in atto per favorire atteggiamenti virtuosi.
Non siamo al sicuro, va bene, siamo ben distanti da un futuro utopico in cui il nostro impatto non sia superiore alle capacità di rigenerazione della Terra, ma è giunto il momento in cui l'approccio all'ecologia si trasli dalla feroce lotta di trincea ad un'accoglienza omogenea in tutte le fasce della nostra vita. Adesso, per essere più sostenibili, non serve per forza lottare giorno per giorno contro tutti e tutto, ma possiamo accogliere in noi le abitudini quotidiane, fare nostri quei piccoli gesti e quelle decisioni ponderate che fanno stare bene non solo noi, ma anche tutti quelli attorno a noi. Non tutti hanno i mezzi o le forze per un Tutto o Niente, ma tutti (fidatevi, tutti) hanno la possibilità di fare almeno un passo nella giusta direzione, morbidamente, dolcemente.

Ed ecco perché, secondo noi dell'Eco di Guppy, l'ecologia non dovrebbe più essere considerata solo una sequela di doveri, obblighi e forzature: l'ecologia dovrebbe riflettersi in quell'istinto che ti fa provare quello stesso piacere e soddisfazione quando fai qualcosa di bello per l'ambiente che proveresti per quando fai qualcosa di bello per te stesso. Nel momento in cui scegliere di fare qualcosa di eco sostenibile sarà più piacevole che scegliere qualcosa impattante sull'ambiente, la vita migliorerà sotto ogni aspetto.

Noi non crediamo che la soluzione sia privarsi delle comodità, delle coccole e della gioia semplici della vita: esistono strade per prendersi cura di sé mentre si sceglie di prendersi cura anche dell'ambiente. L'ecologia è benessere, nella sua forma più condivisa e condivisibile. È la versione in scala planetaria dell'empatia, è contemporaneamente sia ció che ci rende prettamente umani sia ciò che ci riconduce alla natura incontaminata.

Il benessere ecologico è un futuro auspicabile e necessario: è in mano a tutti l'onore e l'onere di cooperare a fare quadrare un modello di riferimento di una società che aiuti i propri cittadini a vivere bene, ma non a scapito della natura e delle generazioni future.

E come ogni percorso, goderne lo svolgimento e non solo l'arrivo è il segreto del successo - e della felicità.

Articolo scritto da Gloria Pignocco

Sono Gloria (l'Altra), ho 33 anni e nella mia vita ho avuto la fortuna di studiare un po' di questo ed un po' di quello, spaziando dall'erboristeria all'infermieristica. Questo mi ha reso esperta di poco, ma curiosa di tutto. L'amore per i viaggi e per la comunione con la natura mi hanno spinto a cercare di approcciarmi in modo un po' più attento e consapevole all'impatto che abbiamo su questa terra come genere umano. Il fatto di essere fondamentalmente una scemotta con un senso dell'umorismo da dodicenne fa il resto.

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